Piatti soffiati e lavorati a mano ad “incalmo” con “murrina” al centro. Successivamente lavorati alla mola con effetto battuto. Trecentosessantacinque giorni, dodici mesi, quattro stagioni. Raccontate in una collezione che racchiude in sé la vita, nella sua circolarità, nei colori e nell’albero in essa raffigurato
INCALMO – Tra le tecniche più complesse di lavorazione: l’incalmo consiste nell’accoppiare a caldo due forme soffiate lungo la loro circonferenza, così da ottenere in uno stesso oggetto l’incontro suggestivo di zone differenziate e, solitamente, di colore diverso.
BATTUTI – È la tecnica di lavorazione a freddo che mette più alla prova bravura e delicatezza del maestro vetraio. Il vetro Battuto è caratterizzato da una superficie “scolpita” a mano, grazie a una mola, in modo da realizzare innumerevoli piccoli segni apparentemente irregolari.
INCISO – La tecnica artistica degli incisi si esegue con una mola di pietra dura, con cui si incide la superficie fredda dell’oggetto quasi finito, seguendo con assoluta precisione il disegno dell’artista. Per qualche istante il respiro si ferma, tanta è la concentrazione del maestro, perché il minimo errore può rendere invano tutto il lavoro.
MURRINE – La murrina è una tecnica decorativa tra le più antiche, conosciuta già dai Romani e recuperata a Murano all’inizio dell’ottavo decennio del XIX secolo. Consiste nell’unione di Canne di vetro di vario colore in un disegno prestabilito. Il tutto è poi riscaldato fino a formare una canna unica, che viene tagliata con precisione in piccoli dischi. Disposti secondo un ordine preciso, sono poi riscaldati, lavorati e soffiati fino a ottenere la forma definitiva dell’oggetto.
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